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Alitalia, le tappe della privatizzazione mancata, ILSOLE24ORE.COM - 4 aprile 2008

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abm
view post Posted on 4/4/2008, 08:50     +1   -1




Il tormentato cammino verso la privatizzazione di Alitalia inizia il 10 ottobre 2006. E' il giorno in cui il presidente del consiglio Romano Prodi denuncia lo stato di salute della società: Alitalia sta vivendo «il momento più difficile della sua storia. La situazione è completamente fuori controllo. Serve una soluzione per evitare il fallimento»: con queste parole il premier decide di avocare la questione a palazzo Chigi e annuncia una soluzione entro tre mesi attraverso l'individuazione di partner internazionali.
La macchina per la vendita della compagnia si mette in moto, un percorso che dura 17 mesi, entra nella campagna elettorale e finisce con il fallimento della trattativa con i francesi e le dimissioni del presidente e ad di Alitalia, Maurizio Prato.

23 novembre 2006: il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, annuncia l'avvio di colloqui esplorativi in vista di un'alleanza. Le due compagnie (tra le quali vige dal 2002 un incrocio azionario del 2%) hanno già in piedi un accordo di code sharing.
1dicembre: il Consiglio dei ministri delibera la cessione della quota di controllo di Alitalia.
29 dicembre: il ministero del Tesoro (azionista di riferimento della compagnia con il 49,9%) pubblica l'invito alla presentazione delle manifestazioni di interesse.

17 gennaio 2007: Spinetta si dimette dal consiglio di amministrazione di Alitalia: il cda decade. Il presidente e amministratore delegato, Giancarlo Cimoli, resta in carica per l'ordinaria amministrazione.
9 febbraio: Berardino Libonati viene nominato presidente.
13 febbraio: arrivano le manifestazioni di interesse di cinque cordate per la fase di presentazione delle offerte non vincolanti: la AP Holding di Carlo Toto (con il sostegno finanziario di Intesa-Sanpaolo), il fondo Management & Capitali di Carlo De Benedetti, i fondi Usa MatlinPatterson Global Advisers e Texas Pacific Group (Tpg) e la russa Aeroflot con l'appoggio di Unicredit Banca Mobiliare.
16 aprile: le tre cordate che restano in gara, Tpg, Aeroflot e Ap Holding presentano le offerte preliminari non vincolanti.
27 giugno: la compagnia russa Aeroflot si ritira dalla gara.
17 luglio: Air One abbandona la gara per la privatizzazione.
19 luglio: il Tesoro annuncia che la gara è fallita.
31 luglio: Berardino Libonati si dimette dalla presidenza della compagnia. Viene sostituito da Maurizio Prato, fino ad allora al vertice di Fintecna.
30 agosto: il consiglio di amministrazione approva il piano di "sopravvivenza e di transizione". Un piano "stand alone" che fa leva sul ridimensionamento dell'attività sull'aeroporto di Malpensa (per contenere le perdite di 200 milioni l'anno causate dal feederaggio dello scalo varesino) e la rifocalizzazione del network su Fiumicino.
25 settembre: Prato dà il via alla ricerca "a tutto campo" di acquirenti.
8 ottobre: il board di Alitalia annuncia che verificherà le manifestazioni di interesse di Aeroflot, Air France-Klm, Ap Holding, della cordata Baldassarre, di Lufthansa e Tpg.
19 ottobre: Aeroflot abbandona la corsa.
30 novembre: il quadro finanziario peggiora, Alitalia annuncia che l'indebitamento al 31 ottobre è salito a 1,18 miliardi.

6 dicembre: Air France-Klm presenta un'offerta non vincolante per la possibile integrazione con Alitalia.
21 dicembre: il consiglio di amministrazione comunica la scelta di Air France-Klm per la trattativa in esclusiva per acquisire il 49,9% del capitale.
28 dicembre: arriva il via libera del governo alla trattativa in esclusiva e il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, stabilisce in otto settimane il "timing" per la presentazione dell'offerta vincolante.

9 gennaio 2008: Spinetta arriva a Roma dove incontra, oltre a Prodi e Padoa-Schioppa, anche i sindacati.
30 gennaio: il board di Alitalia approva il budget 2008: Prato ribadisce che servirà un aumento di capitale da 750 milioni da realizzarsi entro metà 2008 per far fronte alla costante erosione della liquidità.
31 gennaio: Air One deposita un ricorso al Tar del Lazio con cui chiede la sospensione della trattativa in esclusiva di Air France-Klm.

5 febbraio: la Sea (la società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa) annuncia una richiesta di risarcimento danni da 1,25 miliardi contro Alitalia per l' "abbandono" di Malpensa. La compagnia ha infatti annunciato che, a partire dal 31 marzo con l'avvio dell'orario estivo, verranno tagliati circa 180 voli sui 350 che opera dallo scalo varesino.
14 febbraio: il direttore generale di Air France-Klm, Pierre-Henri Gourgeon, annuncia che la compagnia andrà avanti su Alitalia solo se il futuro governo italiano sarà d'accordo.
20 febbraio: il Tar del Lazio respinge il ricorso di Air One che, a sua volta, annuncia di ricorrere al consiglio di Stato.

29 febbraio: Alitalia rende noto che la liquidità al 31 gennaio è diminuita a 282 milioni in calo del 23,2% rispetto al mese precedente.
3 marzo: il consiglio di Stato accoglie il ricorso di Air One contro l'acquisizione di Volare da parte di Alitalia: la gara va ripetuta.
6 marzo: vertice Prato-sindacati. Il presidente di Alitalia annuncia che il piano di Air France-Klm prevede soluzioni "non traumatiche" e che gli esuberi saranno in linea con il piano. Inoltre, riferisce che i franco-olandesi hanno posto come condizione vincolante l'ok sindacale.
10 marzo: il board di Air France-Klm delibera la presentazione dell'offerta vincolante condizionata il 14 marzo.

11 marzo: il consiglio di Stato respinge il ricorso di Air One sulla trattativa in esclusiva.
14 marzo: Air France-Klm presenta l'offerta vincolante.

15 marzo: il consiglio di amministrazione di Alitalia si riunisce per esaminare e approvare la proposta franco-olandese.
16 marzo: alle 2.20, dopo oltre dodici ore di consiglio d'amministrazione, Alitalia comunica l'approvazione unanime del cda alla cessione ad Air France-Klm, che pone però alcune condizioni sospensive da verificarsi entro il 31 marzo. Gli esuberi sono 2.100.
17 marzo: l'azionista Tesoro dà il via libera all'offerta.
18 marzo: parte la trattativa alla Magliana tra Spinetta, Prato e i sindacati mentre il titolo della compagnia continua a crollare in Borsa.
19 marzo: Spinetta convoca una conferenza stampa e conferma la volontà di andare avanti ma con l'accordo dei sindacati. Riparte quindi per Parigi.
20 marzo: la Sea non raccoglie la proposta del Governo, che nel frattempo ha dato il via libera agli ammortizzatori sociali per Malpensa, e annuncia che non rinuncerà all'azione legale contro Alitalia per l'abbandono di Malpensa.
25 marzo: Spinetta torna a Roma e promette un nuovo documento per il 28. Air France è pronta a trattare con i sindacati, anche oltre il termine stabilito del 31 marzo.
28 marzo: Air France presenta una nuova proposta ai sindacati con alcune modifiche su cargo, Atitech e flotta. Intanto il cda Alitalia comunica che in cassa a fine febbraio c'erano solo 180 milioni ma grazie alla vendita delle azioni Air France e a un rimborso di crediti Irpeg entro fine marzo entrano altri 148 milioni.
31 marzo: Alitalia e Air France prorogano al 2 aprile il termine per chiudere il pre-accordo. Ma la Uil abbandona il tavolo.
2 aprile: I sindacati presentano una loro proposta, Air France si ritira e Prato si dimette.

 
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