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"Caro collega" ... lettera apparsa sulle pareti dei locali del ced, dopo la manifestazione dei colleghi di Alitalia Fly

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abm
view post Posted on 14/4/2008, 21:19     +1   -1




Caro collega
o forse dovrei dire caro ex-collega. Sono una dipendente Alitalia Servizi, di quella parte di azienda che qualcuno, qualche anno fa, ha deciso di dividere dal resto. Che quella divisione fosse propedeutica a venderne i pezzi in seguito con più facilità era chiaro ai più, forse non a tutti. La nostra azienda è fatta di tanti settori, tutti necessari al funzionamento della stessa. Chi oggi è in Alitalia Fly non potrebbe svolgere il suo lavoro quotidiano senza l'apporto dei sistemi informatici, ad esempio, o un "pregiato" e corteggiato cliente millemiglia non riuscirebbe ad avere assistenza senza l'apporto del nostro call center. La vostra busta paga arriva grazie ai colleghi dell'amministrazione, e potrei continuare con altri 1000 esempi. Dico questo perché sia chiaro a tutti che l'appartenenza ad un'azienda non è cambiata perché qualcuno ha deciso di chiamarci in modo diverso, e che le altre compagnie che in passato hanno diviso i loro pezzi poi si sono accorti che era una scelta sbagliata e sono tornati indietro (esempio la Continental con la reinternalizzazione del Ced).

Anni di cattiva gestione e di volontà specifiche hanno portato l'azienda al punto in cui si trova, non certo il lavoro dei propri dipendenti. Il nostro costo del lavoro è inferiore a quello dei nostri colleghi d'oltralpe, ad esempio. Ed allora, vi chiedo, perché accettare la strumentalizzazione di chi oggi vi fa scendere in piazza per chiedere di fatto la perdita del posto di lavoro dei vostri colleghi oggi, e permettetemi di dirlo, il vostro domani. Una svendita dell'azienda non garantisce il vostro lavoro, svuotare un contenitore delle attività fa sì che poi quel contenitore sia inutile, tante piccole società con percentuali varie non assicurano il nostro futuro. Questo per parlare della nostra azienda. E poi c'è altro…….

C'è la dignità dell'essere una persona, prima di un lavoratore, c'è il rispetto per gli altri. C'è la lotta di chi ha manifestato per giorni, perdendo soldi, per difendere il proprio futuro. C'è chi la propria lotta la paga, non viene "coperto" da nessuno se è fuori senza timbrare, c'è chi lotta per tutti, e non solo per la propria salvezza. C'è chi vuole continuare a poter spiegare ai propri figli cosa vuol dire avere dei principi, e ragionare con la propria testa. C'è chi deve essere smentito con i fatti, non con le menzogne. Leggere un documento dato da lavoratori (?????!!!!!!!!) dove si dice che gli esuberi sono "solo 2250" e accompagnati da ammortizzatori sociali, e non 7000 (che sarebbero AZ servizi) fa solo male, come persona. Sarebbe troppo facile rispondere che se non preoccupano gli ammortizzatori sociali, o stare nei 7000 che perderanno il posto a breve, si potrebbe fare a cambio, sarebbe facile cedere alla provocazione e mettersi uno contro l'altro, ma non è un costume che mi appartiene come persona, come essere singolo che unito agli altri diventa una comunità, e non dovrebbe appartenere a nessuno…..

Quello che è successo ieri è molto triste per il nostro paese, è una pagina della storia bruttissima. In Francia, che voi oggi tanto invocate, quando una categoria sciopera, ad esempio i trasporti, i cittadini non si arrabbiano perché il loro autobus non passa, ma si informano sulle motivazioni ed appoggiano le lotte degli altri. Qui si diventa bestie, ci si accanisce contro chi ci sta vicino per difendere il proprio boccone.

 
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